Jazz at Rocca Brivio
concerti per il 150° anniversario a San Donato Milanese PDF Stampa E-mail

Assessorato alla Cultura del Comune di San Donato Milanese

150° UNITA’ D’ITALIA

Sabato 5 marzo 2011 - Salone Multifunzionale di Poasco - San Donato Milanese
Stage di musiche popolari dalle 18 alle 19.30
A seguire alle ore 21.00 concerto
“MUSICA BRIGANTE”
Briganti: Laura Liberanome (voce), Francesco Cafagna (fisarmonica, voce, chitarra), Giulia Larghi (violino), Giampiero Caruso (percussioni, voce)
La canzone popolare del SUD del periodo del brigantaggio
 
 
Venerdì 1 aprile 2011, ore 21 cascina Roma - piazza delle arti, San Donato Milanese
“MUSICA MIGRANTE”
NOMAD: Simone Guiducci (chitarra), Mauro Negri (clarinetto), Giulio Corini (contrabbasso)
La canzone popolare italiana vista dagli emigranti, dall’ottocento ai nostri giorni
 
INGRESSO LIBERO
Direzione artistica: Associazione Flight Band (Giuseppe Fiorito)

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 Musica BRIGANTE

Il gruppo Briganti nasce nel Novembre del '99 a Milano da alcuni musicisti appassionati alla musica e alle danze del nostro meridione.
Alla formazione iniziale (voce, tammorra, chitarra e violino) si sono aggiunti e alternati vari musicisti contribuendo alla crescita musicale ed umana del gruppo.
Anche il patrimonio strumentale è stato ampliato: zampogna, mandolino, chitarra battente e lira calabrese, un antico strumento di origine greca.
Grazie alle molteplici collaborazioni con validi musicisti e con gruppi di ricerca, il repertorio dei briganti si è arricchito di sonorità sia legate alla tradizione italiana che ai repertori di altre tradizioni: dal flamenco, al folk europeo, alla rumba.
Il repertorio del gruppo prende spunto dalla tradizione musicale del Sud Italia: tarantelle, canti di lavoro, di lotta, stornelli d’amore e di sdegno.
La tradizione viene riproposta nello stile energico e passionale del gruppo. La carica coinvolgente che scuote il pubblico è la caratteristica che fa dei Briganti uno dei gruppi più apprezzati dell'ambiente folk di Milano. Questo anche grazie all'attività del gruppo di ballo che propone uno spettacolo di danza e animazione durante i concerti e organizza numerosi laboratori di danza.
etnocoreutiche del Sud Italia e per le singole realtà dove queste nascono e si sviluppano.”

PIZZICA SANTU PAOLO (SALENTO)
TAMMURRIATA DELLE 6 SORELLE (CAMPANIA)
TARANTELLA DEL GARGANO (PUGLIA)
RITURNELLA (CALABRIA)
TARANTELLA ALL'ORGANETTO (CALABRIA)
CU TI LU DISSI (SICILIA)
PIZZICA MINORE (CAMPANIA)
CANZONE A JUZZELLA (CAMPANIA)
BRIGANTE SE MORE (BASILICATA)
TARANTELLA MONTEMARANESE (CAMPANIA)
PIZZICA DI SANTU VITU (SALENTO)
TAMMURRIATA TRADIZIONALE (CAMPANIA)
TARANTELLA ALLA LIRA (CALABRIA)
PIZZICARELLA (SALENTO)
SI MARITAU ROSA (SICILIA)
SURRCILLO (CAMPANIA)
TARANTELLA ALLA ZAMPOGNA (CALABRIA)
LU RUSCIU DE LU MARE (SALENTO)
PIZZICA CANOSCO NA CARUSA (SALENTO)
TAMMURRIATA LUVì LUVì (CAMPANIA)

LE DANZE

Queste alcune delle danze che si ballano durante i nostri concerti:
Pizzica Pizzica: E’ una danza di corteggiamento tipica dell’area salentina, si balla una coppia per volta all’interno di un cerchio chiamato "ronda" formato da suonatori, spettatori e danzatori in attesa di ballare.
Tammurriata: è una danza di coppia campana. I danzatori suonano le castagnette, strumenti tipici del sud Italia simili alle nacchere.
Viddanedda: Tarantella tipica della provincia di Reggio Calabria. Prima della danza viene prescelto un capo carismatico (mastru d’abballu) che detta le entrate e le uscite dei danzatori all’interno della “rota
Tarantella montemaranese: è eseguita a carnevale a Montemarano e zone limitrofe (Irpinia); viene eseguita in cerchio con un maestro di ballo i cui passi vengono imitati da tutti i danzatori.
Tarantella del Gargano : un ballo di coppia dell’area garaganica, eseguito con castagnette, al suono della chitarra battente.

 

Musica MIGRANTE

Chi percepisce l' Italianità, e l' "Unità del BelPaese" meglio di coloro che l'Italia l'hanno dovuta abbandonare per sopravvivere ?
Per questo la patria  del "migrante Italiano" è un luogo di sogno,  forse  astratto e meraviglioso, ma che raccoglie il meglio dei ciò che l'italianità dovrebbe e vorrebbe essere.
Il Migrante non distingue certo il siciliano dal veneto o dal piemontese. Si riconosce nella sommatoria dei caratteri comuni e  delle qualità, anzichè mettere in risalto le differenze culturali,   che pure esistono.
Sì, esistono ma sono minuzie che svaniscono rispetto al corpus di condivisione che fa di tutti i popoli della penisola una unità indiscutibile.
Ma questo, è evidente si percepisce più facilmente nel momento della lontananza dal Bel Paese. Nella nostalgia come nella  rivendicazione di una unicità . Questo è un concetto forte di italianità.
Allora,  raccogliere la musica migrante significa da una parte celebrare una Scuola, con sue caratteristiche peculiari evidenti, fra le quali il richiamo testuale alla tradizione della grande poesia italiana e quello musicale alla melodia dell' Opera. Al contempo significa celebrare una certa maniera tutta italiana di affrontare i  temi dell'amore, dell'abbandono, della partenza, il coraggio della sofferenza, la tipica capacità di inventiva nella difficoltà.
Nel sogno italiano del migrante si scoprono così le doti peculiari dell' italianità, le qualità intrinseche a cui le nuove generazioni dovrebbero ispirarsi, anziché mettere al entro dell'attenzione i peggiori difetti ovvero il qualunquismo, l'opportunismo e la furbizia tipiche dell' italiano medio moderno.
"Abbiamo fatto l' Italia , ora bisogna fare gli italiani", diceva Massimo D' Azeglio ....Ma per riconoscersi nell'Italianità , nel corpus unitario, bisogna mettere al centro della propria attenzione i
caratteri positivi, comuni. Quello che emerge dalle canzoni raccolte è sì una visione della "saudade"
vista dall'ottica  dei Migranti,  quelli che hanno vissuto il distacco "geografico" dalla propria radice, ma al contempo  una "mappa" utile a tracciare un affresco della vera  Italianità, un sogno ed una chimera per tutti coloro che hanno invece avuto la sorte di non lasciare il proprio paese.

 Alcuni titoli del repertorio in programma ...
AMARA TERRA MIA     ( Modugno )
MA SE GHE PENSU   ( Cappello )
MAMMA MIA DAMMI CENTO LIRE ( Tradiz.)
SANTA LUCIA LONTANA ( Mario)
GENOVA PER NOI ( Conte)
CHI 'TTENE U MARE ( Daniele)

Ultimo aggiornamento Mercoledì 09 Febbraio 2011 18:25
 
2009 PDF Stampa E-mail

Jazz at Rocca Brivio

Descrizione

“Jazz at Rocca Brivio”, il festival dedicato al Jazz ospitato presso la suggestiva residenza seicentesca sangiulianese di Rocca Brivio, anche quest’anno, dopo il successo delle passate edizioni, offrirà al pubblico degli appassionati di jazz (e non solo) la possibilità di immergersi completamente nel mondo delle musiche improvvisate.
Il programma prevede 3 serate di concerti in cui si alterneranno varie formazioni jazzistiche e un ‘workshop’ coordinato da Ferdinando Faraò, jazzista di punta dell’avanguardia italiana.
L’improvvisazione musicale, sarà la protagonista dei concerti e oggetto di analisi teorica e pratica nel corso del workshop.
La peculiarità di questo evento, rispetto ad analoghe occasioni di approfondimento di temi legati al jazz, è la scelta dei musicisti legati allo sviluppo di progetti “dedicati” che si configurano principalmente come “work in progress”:  si va dall’uso della tecnica di direzione orchestrale”sound painting”, applicata a “Shorter e dintorni” (band di 15 elementi);
al COD trio (formazione senza basso), dedicato alla figura di Mingus di cui ricorre il trentennale della morte; al trio di Greg Burk, pianista statunitense da anni trasferito in Italia. Ci sarà, infine, anche l’esibizione dei musicisti che parteciperanno al workshop, tenuto dal batterista Ferdinando Faraò.
La manifestazione avrà,inoltre, l’onore di ospitare la presentazione italiana del libro “Paul Bley: the logic of Chance” scritto, dal pianista Arrigo Cappelletti, dedicato a Paul Bley e tradotto da Greg Burk.
Durante le giornate dedicate al festival, una mostra fotografica illustrerà le attività svolte nelle passate edizioni.
Con questa manifestazione, Rocca Brivio si propone di essere centro di promozione culturale e punto di riferimento per iniziative volte a favorire la crescita musicale jazzistica e il confronto tra realtà musicali e culturali diverse e nuove.

Calendario

Tutti i concerti sono ad ingresso libero

Giovedì 2 luglio

Giovedì 2 luglio

ore 21.30
Shorter e dintorni
Flight Band ensamble di 15 musicisti
M.Modica, M.Zanin, F.Delvò, R.Mestroni, P.Branzaglia, M.Morganti, D.Bova, R.DiNubila, A.Scavazza, R.Cavallaro, G.Fiorito, F.C.Carrara, F.Pandini, G.Natalicchio, B.Coppa
Federico Mestroni (voce narrante) e Riccardo Di Paola (ospite)

Venerdì 3 luglio

ore 21.30
Sotto il segno di Mingus
COD TRIO
Biagio Coppa (sax), Gabriele Orsi (chitarra el.), Francesco Di Lenge (batteria)

Domenica 5 luglio

ore 11-18
JAZZ WORKSHOP
“Spazio, colore e forma: il battito diventa musica”
Giovani musicisti italiani per una giornata di approfondimento con Ferdinando Faraò.
Aperto a tutti.
Iscrizione al workshop: 1 euro

ore 20-21
Aperitivo con esibizione dei gruppi che hanno partecipato al workshop

ore 21:30
LUNAR TRIO
Greg Burk(piano), Marc Abrams (contrabbasso), Enzo Carpentieri (batteria)
zerozerojazz.it
Arrigo Cappelletti introduce la serata presentando il suo libro
Paul Bley: the logic of Chance, tradotto in inglese da Greg Burk


MOSTRA FOTOGRAFICA “JAZZ AT ROCCA BRIVIO” a cura del Circolo Fotografico “Francesco Ventura” di San Donato

Ultimo aggiornamento Venerdì 21 Gennaio 2011 15:07
 


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